“La Vernaccia, vitigno bianco ha sofferto la siccità meno del Sangiovese” – racconta Letizia Cesani, presidente Cosorzio della Vernaccia di San Gimignano – “abbiamo comunque perso una bottiglia su dieci, ma crediamo di poter affrontare in mercati in tranquillità.”
Molti buyer presenti all’anteprima di San Gimignano in particolare dai paesi scandinavi e dall’oriente, risultato importante per la denominazione e per i produttori, sempre in crescita anche nel numero.
“I produttori vedono una prospettiva” – racconta Stefano Campatelli, direttore Cosorzio della Vernaccia di San Gimignano – “quindi cercano di inserirsi nel mercato. Molti sono giovani e questo per noi è strategico, proprio perché la denominazione possa in prospettiva diventare sempre più importante.”
Nonostante l’annata difficile tutti i vini i rassegna preservano una ottima qualità, con spiccati profumi classici del vitigno.
“La 2017 è una annata molto interessante” – racconta Paolo Cepollaro, Bibenda – “vini tutti molto corretti e ben fatti, ai limiti della perfezione”
“Ci sono alcuni vini che spiccano su altri” – racconta Alessandra Piubello, giornalista – “confido che con il tempo e l’affinamento questo numero possa aumentare sensibilmente.”
“C’è un gruppo di produttori che ogni anno riesce a produrre un vino ottimo” – racconta Filippo Bartolotta, filippobartolotta.com – “che ha tracce minerali molto intense, tocco sapido e questo frutto di limoni e lime molto rinfrescante, scattante”
“Molto bravi i produttori a tenere la freschezza del naso” – racconta Leonardo Romanelli, giornalista – “con profumi accattivanti e piacevoli, e poi un’ottima salinità. In effetti quello che è il concetto del classico è tutto presente.”
La Vernaccia si conferma punto d’eccellenza di una storia millenaria che la città di San Gimignano incarna ancora oggi.
“La Vernaccia è il distillato di un lavoro lungo che anno dopo anno le oltre 130 aziende del territorio producono e mettono in campo.” – racconta Giacomo Bassi, Sindaco di San Gimignano – “Con le loro tecniche ormai consolidate, ma anche con un forte approccio all’innovazione, per produrre un vino antichissimo con il massimo della tecnologia.”
Daniele Cernilli è stato il protagonista della degustazione guidata in sala Dante, 6 vernacce e 6 vini bianchi italiani, un ritorno in patria per la doc di San Gimignano.
“Una iniezione di fiducia, un rafforzamento delle nostre capacità e possibilità” – racconta Letizia Cesani – “e l’invito a crederci che ci possiamo confrontare ad altissimo livello, come protagonisti del vino bianco Italiano.”