Nata nelle terre del Veneto, l’emozionante manifestazione dedicata ai vini provenienti da luoghi remoti e geograficamente ostici, dove la viticoltura è una vera e propria sfida, si prepara a solcare nuovi orizzonti come evento itinerante.
Il concetto di vino “estremo” trova la sua espressione nei vigneti coltivati in zone sconosciute, geograficamente impervie, su minuscoli pezzi di terra strappati alle montagne o al mare. Questi vini incarnano l’estremità delle condizioni ardue in cui i vignaioli, veri eroi della terra, si trovano ad allevare le viti. Affrontano quotidianamente una natura difficile che richiede sacrificio, sapienza ed esperienza.
L’evento “Vini da Terre Estreme” è una celebrazione unica, nata dieci anni fa in Veneto per onorare la tenacia di questi vini e l’eroismo dei loro produttori. Un’iniziativa volta a valorizzare e far conoscere al mondo dei consumatori e dei professionisti i risultati unici e straordinari che emergono dalle peculiarità di queste condizioni estreme. Questo incontro-scontro con la natura dà vita a prodotti spesso rari, vini a volte ruvidi ma sempre caratterizzati da una forte personalità, con storie, sentimenti e umanità racchiusi in ogni bottiglia.
L’evento, mantenendo lo stesso spirito di sfida dei vini che celebra, è diventato itinerante e, il prossimo 25 e 26 febbraio, approderà nella suggestiva città di Roma presso il Grand Hotel Palatino. La collaborazione con Andrea Petrini di Slow Food Roma e FISAR Roma rende questa tappa un appuntamento imperdibile.
Dopo le riuscite tappe di Matera e Treviso, “Vini da Terre Estreme” si prepara a omaggiare la “città eterna”. Roma, con la sua storia cosmopolita, ricca di tradizioni e attrazioni, diventa il palcoscenico ideale per presentare i frutti di un’agricoltura dalle radici e dalla storia secolari, tramandata di generazione in generazione. I “vini eroici”, autentici e straordinari, rappresentano un’alternativa unica rispetto ai vini omologati che popolano ogni angolo del pianeta. Nel Lazio, dove antiche tecniche di coltivazione e vinificazione erano già conosciute dagli antichi romani, vitigni autoctoni resistono ancora grazie a piccole cantine che meritano a pieno titolo l’appellativo di “eroiche”.