La situazione sul mercato dei vini italiani, soprattutto negli Stati Uniti, è al centro di un acceso dibattito. La crescente tensione, causata dalla questione dei dazi, sta mettendo sotto pressione i produttori e distributori. In apertura di Vinitaly, Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione italiana vini (Uiv), ha ribadito che le prime lettere provenienti dagli Stati Uniti indicano la volontà dei distributori di non accettare alcun sovraprezzo sui vini italiani. Un tema che sta sollevando una vera e propria bagarre, con il timore che l’industria vinicola possa subire gravi danni economici.
Secondo Frescobaldi, l’intero settore, dalla produzione al punto vendita, dovrà assumersi parte dei sacrifici economici per garantire che i listini dei vini italiani restino invariati, evitando un incremento dei prezzi al consumo che potrebbe compromettere la competitività e la stabilità del mercato. Il presidente di Uiv ha sottolineato che la perdita stimata per il settore potrebbe arrivare a 323 milioni di euro all’anno, un impatto diretto su 480 milioni di bottiglie di vino che ogni anno vengono esportate negli Stati Uniti.
L’importanza strategica del mercato statunitense per i vini italiani non può essere sottovalutata: nel 2024, le vendite di vini italiani negli Usa hanno raggiunto quasi 2 miliardi di euro, contribuendo significativamente all’economia americana con un effetto moltiplicatore pari a 4,5 dollari per ogni dollaro speso. Gli Stati Uniti rappresentano infatti il 24% del totale delle esportazioni italiane di vino, un dato ben superiore rispetto alla Francia (20%) e alla Spagna (11%).
Per questo motivo, Frescobaldi ha fatto appello al Governo italiano, affinché rappresenti le istanze del settore a livello europeo, promuovendo un dialogo che possa evitare il ripetersi di esperienze traumatiche, come quella del 2020, quando i vini francesi furono colpiti da un aumento dei dazi del 25%, con una conseguente perdita di valore delle vendite del 28%. Un episodio che deve servire da monito per i produttori italiani.
L’Uiv, ha concluso Frescobaldi, si dichiara pronta a collaborare con le autorità italiane per definire con precisione le dinamiche della catena commerciale e garantire un futuro stabile per i vini italiani negli Stati Uniti.