Dopo un biennio di flessione, il settore dei vini di pregio sembra aver raggiunto un punto di equilibrio. Secondo un’indagine di Liv-ex condotta tra gli operatori del settore, i prezzi avrebbero ormai toccato il minimo, senza però lasciare intravedere una ripresa concreta nel prossimo futuro.
L’indice Liv-ex 100, che monitora l’andamento del mercato secondario, dovrebbe registrare un calo dell’1,9% nel 2025, dopo il -9,1% dello scorso anno. Un quarto degli esperti prevede una situazione stabile, mentre il resto degli intervistati si divide tra una lieve crescita e un’ulteriore discesa dei valori. Il pessimismo è più diffuso tra gli operatori europei.
Ostacoli alla ripresa del mercato
Sebbene il mercato abbia subito una contrazione, alcuni grandi nomi – tra cui etichette di Borgogna, Champagne e SuperTuscan – mantengono quotazioni superiori rispetto a cinque anni fa. Tuttavia, il comparto deve ancora affrontare diverse incognite, tra cui i dazi imposti dagli Stati Uniti, l’elevato costo del denaro, l’inflazione e uno sbilanciamento tra domanda e offerta.
Miles Davis, analista di Fine Wines, evidenzia come il valore del settore abbia mostrato una crescita costante nel lungo periodo. Secondo lui, il 2025 potrebbe offrire occasioni interessanti, in particolare per bottiglie rare di Bordeaux d’annata e Champagne in grandi formati.
Domanda stabile per i lotti esclusivi
Le aste internazionali confermano un interesse continuo per le bottiglie più esclusive. A febbraio, un lotto di cinque bottiglie di de Vogüé Bonne Mares 1962 è stato battuto da Christie’s a Londra per 47.500 sterline, superando ampiamente le stime iniziali. Negli Stati Uniti, la casa d’aste Zachys ha riscontrato segnali di ripresa del mercato nel corso del 2024.
Se il punto più basso è stato davvero raggiunto, il 2025 sarà probabilmente un anno di consolidamento, piuttosto che di crescita. Gli investitori rimangono in attesa di un segnale forte prima di tornare a puntare sul settore.