Si chiama VIOLoC e il suo scopo sarà quello di avviare una rivoluzione tecnologica nel mondo del vino, la sperimentazione nata da una collaborazione tra l’Università di Pisa, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Università degli studi della Tuscia prevede l’utilizzo in vigna e in cantina di una sensoristica on chip a connettività remota, che in previsione sarà in grado di cambiare il sistema analitico nel settore viticolo enologico, con il risultato di aumentare la qualità del prodotto finale e ridurre i costi per l’impresa.
“Un grande laboratorio che viene ridotto a un chip nell’ambito di qualche micron, e in questo chip ci possono essere essere sensori che possono analizzare in tempo reale polifenoli, acidi, zuccheri, con una quantità di dati che si possono leggere, mandati in cloud, elaborati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e poi ritornano all’azienda sotto forma di dati numerici. Non si muoveranno più le bottiglie, non ci saranno macchine che girano, inquinamento ma solo segnali elettrici e numeri che girano” spiega Fabio Mencarelli, professore ordinario di Enologia presso l’Università degli studi di Pisa.
Il progetto VIOLoC, presentato presso la Fattoria di Calappiano a Vinci, è solo uno dei 3 progetti vinti dall’Università di Pisa nel quadro dei fondi integrativi speciali per la ricerca.
“Noi teniamo molto a mantenere l’eccellenza sia nella ricerca, ad esempio con l’intelligenza artificiale, così come nelle materie umanistiche come l’archeologia in cui siamo un’istituzione di primo piano a livello mondiale, precisa Carlo Petronio prorettore vicario dell’Università degli studi di Pisa.
Il progetto ha tra le aziende partner anche Sensi Vini, realtà toscana da sempre impegnata nella ricerca e nel rispetto dell’ambiente e che inizierà la sperimentazione proprio dalla ormai prossima vendemmia.
“Un percorso che si inserisce in un progetto più ampio a lungo temine che è quello di esplorare nuove frontiere nel nostro settore cercando di ambire a migliorare il prodotto e la sostenibilità della nostra attività. – racconta Massimo Sensi, direttore commerciale di Sensi Vigne e Vini – In questo caso andiamo a ricercare un’estremizzazione del gusto attraverso delle tecnologie innovative, andiamo all’interno del processo della vinificazione registrando, grazie alle nano tecnologie, l’evoluzione del gusto mentre il gusto si forma. Una rivoluzione a livello mondiale e che riflette la nostra filosofia che è ambire ad essere avanti”
L’impiego dell’intelligenza artificiale, che avrà una sua sperimentazione anche in frantoio per la produzione di extravergine, diventerà anche un’arma in più per contrastare i problemi dovuti al cambiamento climatico.