Ho avuto il piacere di partecipare alla terza serata degli eventi “Uguali ma Diversi” organizzati dall’Associazione VinoPeople di Firenze, e devo dire che è stata un’esperienza straordinaria. La serata, tenutasi giovedì 9 novembre, era interamente dedicata a tre eccezionali espressioni di Chianti Classico al 100% Sangiovese, provenienti da aziende con vigneti situati a notevoli altitudini, anche oltre i 500 metri sul livello del mare, nei comuni di Radda in Chianti, Gaiole in Chianti e Greve in Chianti (UGA Lamole).
Per capire appieno l’importanza di questo territorio e del suo ineguagliabile protagonista, il Sangiovese toscano, è necessario fare un breve salto indietro nella storia. Nel lontano 1716, il Granduca di Toscana Cosimo III dei Medici delimitò con un bando i confini di produzione del vino Chianti, tracciando la zona storica che avrebbe dato origine al Chianti Classico. Radda in Chianti, Gaiole in Chianti e Castellina in Chianti emersero come i tre comuni storici di questa denominazione, celebrando il Sangiovese come il Re di questa terra, un vitigno a bacca nera con un contenuto polifenolico medio e un profilo olfattivo fruttato, caratterizzato da un’accentuata acidità e da tannini vivaci.
Il Sangiovese si fonde armoniosamente con il territorio toscano, in particolare con le zone di produzione in quota, che conferiscono ai vini caratteristiche distintive, dalla finezza ai profumi intensi, grazie alle ampie escursioni termiche, specialmente nel mese di settembre, momento cruciale per questa varietà.
Nella degustazione, ho avuto l’opportunità di assaporare i vini di Podere Castellinuzza, con il loro Chianti Classico 2020 di grande finezza e precisione olfattiva, caratterizzato da espressioni floreali tipiche del Sangiovese, fresco e raffinato al sorso. Podere Capaccia ha presentato il Chianti Classico 2020, con il frutto al centro dei profumi e della degustazione, narrando una storia legata alla materia prima, gustosa e con un lungo finale agrumato. Infine, Rocca di Castagnoli ha deliziato con il Chianti Classico Gran Selezione 2018, complesso e sfumato sul frutto di bosco maturo e le prime note terziarie, già dimostrando una bevibilità soddisfacente e un notevole potenziale di evoluzione.
La location, il Ristorante il Caminetto di Firenze, ha offerto il contesto ideale per questa serata, presentando un menù autunnale ricercato e preparato con maestria, utilizzando esclusivamente materie prime reperibili in questa stagione.
I vini sono stati abbinati in modo eccellente con le portate del menù, creando un’esperienza sensoriale unica. Dalle crocchette di ceci rosa del Valdarno con vellutata di yogurt e cavolo nero, ai Rigatoni di Gragnano IGP in crema di “Blu del Chianti” con mela verde e mosto cotto d’uva, fino agli Straccetti di Chianina IGP ai carciofi e al Castagnaccio con mousse di ricotta, ogni piatto è stato esaltato dalla perfezione delle combinazioni.
In chiusura, la presenza costante del Vermut di Castelli del Grevepesa ha concluso la cena in modo sublime, stupendoci con la sua profondità di profumi, aromi ed equilibrio di bocca, sia da solo che abbinato ai vari dessert. Un’esperienza indimenticabile che conferma l’eccellenza del Chianti Classico e la maestria degli artigiani del vino coinvolti in questo straordinario evento.