Mercoledì 8 maggio, al ristorante Riva Kitchen di Firenze, si è svolto il terzo incontro della serie “Uguali ma Diversi“, focalizzato sul vitigno Pinot Nero. Tre rinomate cantine toscane hanno presentato le proprie interpretazioni: Bacco del Monte di Vicchio del Mugello (FI) con il suo “Monteprimo 2021”, Borgo Macereto di Dicomano (FI) con il suo “Il Borgo 2020” e Vallepicciola di Pievasciata (SI) con “Boscobruno 2022”.

L’evento, organizzato dall’associazione VinoPeople e condotto da Sara Cintelli e Milko Chilleri, ha offerto ai partecipanti la possibilità di degustare i vini delle tre cantine mentre esploravano le peculiarità dei terroir e gli approcci di produzione. Ogni vino è stato accompagnato da piatti attentamente preparati dallo chef residente Michele Berlendis.

Il menù ha incluso quattro portate: Tortino di zucchine come antipasto, Tortelloni di ricotta come primo piatto, Polpetta di manzo come secondo piatto e Mousse di yogurt come dessert. La serata si è conclusa con la degustazione del Vinsanto del Chianti “Collefresco” dell’azienda Poggiotondo di Lorenzo Massart, proveniente dal suggestivo Casentino.

“Le serate si distinguono per l’atmosfera accogliente e coinvolgente che si crea tra gli ospiti”, spiega Amos Cuscito, presidente dell’associazione VinoPeople. “Sara e Milko sono maestri nel coinvolgere i partecipanti con racconti ricchi di contenuti, ma mai noiosi, e si prendono sempre cura di spiegare in modo accessibile agli appassionati meno esperti quando l’argomento diventa troppo tecnico. È gratificante ricevere i complimenti alla fine della serata: i nostri eventi sono apprezzati e convincenti. È un peccato che siamo ormai giunti alla fase finale.” – conclude Cuscito.

I PRODUTTORI SI RACCONTANO:

Borgo Macereto, Dicomano (FI)

“Coltiviamo diverse varietà di uva, tra cui il Sangiovese, che è la nostra punta di diamante per la produzione dei Chianti Rufina, ma anche il Pinot Nero, che abbiamo introdotto con entusiasmo. Oltre a queste, coltiviamo anche altre varietà di uva bianca, come il Riesling, il Moscato e il Sauvignon Blanc. I nostri vini spaziano quindi dalle classiche etichette toscane ai bianchi aromatici, offrendo una gamma diversificata che soddisfi i gusti più esigenti. ciò che renda unici i nostri vini sia la loro capacità di raccontare la storia del territorio da cui provengono. “ – racconta Ilaria Chimetni, Borgo Macereto

Note sul vino “Il Borgo 2020”

“Il Borgo celebra il Pinot Nero, adattato magnificamente al Mugello, con una delicata nota violacea e aromi di ciliegia, cuoio, cioccolato bianco e mora, dall’impatto morbido. Perfetto con selvaggina, formaggi leggeri e anatra all’arancia. La raccolta manuale in cassette assicura la selezione migliore. Le uve vengono poi vinificate in tini di rovere francese e affinate in tonneaux e barriques per 12 mesi, seguite da 6 mesi di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione. “ – conclude Ilaria

Vallepicciola, Pievasciata (SI)

Negli anni ’90, la famiglia Bolfo ha intrapreso l’affascinante impresa di restaurare le rovine di un antico convento a Pievasciata, nel comune di Castelnuovo Berardenga, Siena. Da quei vigneti, ora parte dell’Hotel 5 stelle Le Fontanelle, nasce Vallepicciola. Su una proprietà di 265 ettari, circondata da boschi e ulivi, coltiviamo con maestria 107 ettari di vitigni d’eccellenza: Sangiovese, Pinot Nero, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Chardonnay. Il nostro impegno è chiaro: produciamo vini di qualità che celebrano il territorio toscano. Offriamo esperienze in cantina personalizzate, trasformando ogni degustazione in un momento esclusivo. Nei nostri vini si riflette il nostro impegno quotidiano nella valorizzazione del terroir. Con passione e rispetto, perseguiamo una produzione sostenibile e d’eccellenza.” – racconta Alberto Colombo, AD Vallepicciola

Note sul vino “Bosco Bruno 2022”

“Il Pinot Nero nel Chianti Classico trova il suo perfetto connubio con il terroir. La vendemmia avviene nella prima decade di settembre dal vigneto Boscobruno, con una resa di 45 quintali per ettaro. Situato a 480 metri s.l.m., il terreno offre condizioni ottimali. Dopo la fermentazione in vasche di cemento per 15 giorni, segue la fermentazione malolattica in barriques di rovere francese usate. L’invecchiamento in barrique dura circa 12 mesi, seguito da 6-8 mesi in bottiglia. Il vino si presenta rubino, luminoso, con profumi di rose rosse, fragoline di bosco, cassis e spezie. I tannini sono setosi e avvolgenti.” – conclude Colombo

Bacco del Monte, Vicchio del Mugello (FI)

“La storia del Bacco del Monte inizia nel 1985, quando la nostra famiglia si trasferisce al “Monte” e pianta una piccola vigna per uso familiare. Nel 2016, i miei genitori con l’aiuto dei figli, decidono di ampliare e piantare due ettari di Pinot Nero, fondando l’azienda Bacco del Monte a Vicchio, paese natale di Giotto e del Beato Angelico. L’azienda produce un solo vino, il Monteprimo, un IGT 100% Pinot Nero, vinificato in acciaio e affinato in barriques di rovere francese. Si utilizzano esclusivamente tappi di sughero naturale, confermando l’impegno per la qualità e la tradizione.” – racconta Silvia Bacci, Bacco del Monte

Note sul vino “Monteprimo 2021”

“Dopo una vendemmia interamente manuale, si procede alla diraspatura, utilizzando anche il 20% di grappoli interi. Segue la fermentazione alcolica e il riposo in legno, in barriques di rovere francese. Il vino non viene filtrato e viene imbottigliato direttamente in cantina, utilizzando tappi di sughero naturale monopezzo, analizzati con naso elettronico. Il nostro obiettivo è di presentare un vino con il minimo trattamento enologico possibile. Il risultato è un Pinot Nero strutturato, con sentori caldi di frutta matura, macchia e vaniglia al naso, e un palato robusto, ideale con piatti più ricchi e sostanziosi.” – conclude Silvia

Cantina Poggiotondo, Subbiano (AR)

“La nostra azienda, fondata nel 1850 da Ada Lapini e continuata da successori come Antonio Cutini e Guglielmo Massart, si estende su 54 ettari tra Subbiano ed Arezzo, con tre località: Poggiotondo, Le Rancole e Valloni. I vigneti di Poggiotondo, tutti a denominazione Chianti, coprono 4,20 ettari di terreno galestro e sono coltivati con il sistema a cordone speronato. Dai vecchi vigneti del 1970, restano solo Vigna Grande e Vigna Aldo (circa 3 ettari) con sangiovese (70%), canaiolo, trebbiano e malvasia bianca. Nel 2002 abbiamo aggiunto Vigna Tata (solo sangiovese) e nel 2006 Vigna dei Meli (sangiovese, canaiolo e malvasia bianca).” – racconta Lorenzo Massart

Note sul vinosanto Collefresco 2010

“Le uve Trebbiano e Malvasia, coltivate a 350 metri di altitudine, vengono vinificate in caratelli di diverse dimensioni per cinque anni prima dell’imbottigliamento. Il colore ambrato, si distingue dalle tonalità caramellate artificiali diffuse in alcuni vini. Al naso datteri, melata, miele di acacia ed una bella trama balsamica e di liquirizia. Al palato, la dolcezza si manifesta in una cremosa intensità, misurata e per nulla stucchevole. Un gusto lungo, lineare e composto, che si evolve in sfumature cangianti.” – conclude Lorenzo Massart

Le serate di avvicinamento al vino dell’associazione VinoPeople proseguono con questo programma:

22 maggio: “Si scrive Timorasso si legge Derthona”, ospiti: La Colombera, Luigi Boveri, Cascina la Ghersa.

Gli eventi dell’Associazione Culturale VinoPeople sono resi possibili grazie al generoso sostegno della Fondazione Chianti Banca, che condivide la missione di promuovere la cultura enogastronomica territoriale e valorizzare le eccellenze del territorio.