La terracotta è un materiale dalle radici antiche, risalenti alla preistoria. Già nel periodo neolitico, tracce di manufatti in terracotta sono state rinvenute in Georgia, una delle regioni vinicole più antiche del mondo. Furono i Fenici, un popolo di navigatori e commercianti, a diffondere viti, vino ed anfore in tutto il Mediterraneo, contribuendo alla diffusione del vino e delle tecniche di vinificazione.
Oggi, molti produttori di vino hanno deciso di utilizzare la terracotta insieme ai materiali più tradizionali come acciaio, cemento e legno. Questo straordinario materiale permette una micro-ossigenazione costante del vino senza influire sui suoi aromi.
Il 26 ottobre, presso il Ristorante Il Caminetto di Firenze, nel cuore del centro storico, si è svolta la seconda serata a tema intitolata “Uguali ma Diversi” organizzata dall’associazione VinoPeople incentrata sui vini vinificati e affinati nella terracotta. Tre varietà di vini rossi evoluti in questi particolari contenitori sono stati i protagonisti della serata, accompagnati da un menu preparato da Alessandra Aiazzone e dal suo staff. Durante l’evento, abbiamo degustato queste etichette provenienti da aziende situate nella provincia di Firenze:
- Orci Sangiovese 2020 di Fattoria di Petrognano (Montelupo F.no)
- Terra DiVino 2019 di La Querce (Impruneta)
- Fogliatonda 2020 di Podere Ema (Grassina-Bagno a Ripoli)
L’Orci Sangiovese 2020 di Fattoria di Petrognano ha sorpreso per la sua freschezza e si è abbinato perfettamente con l’antipasto, un disco di sfoglia con paté toscano e caramello al Vin Santo del Chianti. Inoltre, è stato un eccellente accompagnamento al secondo piatto, un Filetto di “Grugno di Macchia” al forno con purea aromatizzata al timo, dal gusto saporito e bilanciato, senza eccessiva struttura.
I paccheri di Gragnano su specchio di pomodori datterini, guanciale e riccioli di ricotta si sono armonizzati bene sia con il Terra DiVino Sangiovese 2019 de La Querce che con il Fogliatonda 2020 di Podere Ema, quest’ultimo caratterizzato da una maggiore struttura e complessità, in virtù della sua marcata sapidità e dei sapori intensi del primo piatto, molto gustoso.
Infine, il Vermut di Castelli di Grevepesa, con le sue note balsamiche di liquerizia e frutta, ha enfatizzato il sapore del tortino di mele con crema pasticcera, chiudendo in bellezza la serata.
Giovedì 9 Novembre si replica con una serata dedicata ad il Chianti Classico d’altura, il programma completo delle serate è consultabile a questo link: “Uguali ma Diversi”